We CAST – the social tube project

We cast è un progetto nato dalla volontà di ispirare i giovani abitanti di un territorio rurale in centro Italia attraverso la sperimentazione di differenti linguaggi comunicativi, attraverso diverse piattaforme e diverse lingue; il tema del viaggio come veicolo di intercultura e la promozione di stili di vita sostenibili e rispettosi dei territori; la partecipazione attiva sul proprio territorio, a contatto con imprese culturali e sociali. Dal punto di vista del contesto comunicativo, abbiamo cercato le modalità più adeguate possibili all’ambiente informazionale che si è formato negli ultimi due decenni, trasformando radicalmente i paradigmi della comunicazione: se da un lato infatti abbiamo di fronte l’enorme potenza dirompente dei social network e delle piattaforme mediali e le competenze che le giovanissimi generazioni mostrano nell’usare in modo quasi innato nel muoversi dentro a questo ambiente comunicativo, dall’altra vediamo il lato oscuro della medaglia, quello dell’eccesso di fonti e informazioni, la velocita con cui queste stesse di diffondono incrinando la credibilità delle notizie, cosi come la continua esibizione della vita privata che genera un pesante stress soprattutto per chi, come i più giovani, sta crescendo e costruendo la propria personalità. Abbiamo cercato di cogliere al meglio le potenzialità di questi media, attraverso un laboratorio che ci ha reso più capaci e più consapevoli nel loro utilizzo.

In particolare ci siamo concentrati sull’ immagine, nello specifico sul video viste le recenti evoluzioni della rete: i video infatti sono i contenuti più ricercati sul web (9 utenti su 10 in Italia cercano contenuti video sui social), cosi come Instagram e Tik Tok, tra i social network più usati dai giovanissimi, puntano entrambi su contenuti video (nonostante instagram fosse nato per le fotografie), aprendo di fatto le porte a una comunicazione non filtrata, spesso in diretta, che mostra le cose come stanno (la fotografia, da questo punto di vista, è molto più manipolabile anche senza competenze tecniche specifiche). Inoltre, come già accennato, anche c0me conseguenza alla pandemia, il video ha assunto un’importanza centrale nelle comunicazioni più intime cosi come in quelle più pubbliche. E’ stato naturale per noi portare in forma video cio che non ci era consentito di fare dal vivo. Anche grazie all’ ispirazione che ci hanno dato alcuni fatti, come per esempio l’esplosione di Friday For Future, abbiamo provato a dotarci di questi nuovi strumenti di visibilità per porre al centro tematiche di rilevanza ambientale e sociale. Abbiamo quindi cercato di dare vita ad un format adatto ad raccontare nel modo più genuino le contraddizioni del nostro territorio e di altri, mettendo in luce le buone pratiche e le possibilità di contribuire a salvarlo e migliorare la vita di chi lo abita, però senza nascondere la fatica, gli “sbattimenti” e forse anche qualche rimpianto. Anche perché il rimpianto di non essere altrove è sempre un ottimo motore per organizzare un bel viaggio, ma la passione per quello che offre è sempre il modo giusto di vivere un territorio.

Il viaggio abbinato al video si è rivelato un veicolo di ispirazione potente, occasione di raccontare e quindi conoscere il mondo e le sue diversità, oltre le esperienze prettamente turistiche; approfondendo invece il carattere “trasformativo” che un viaggio, che sia attraverso i libri, esperienze di volontariato, incontri, o racconti, può avere, e la sua conseguente forza che ha nel farci sentire, almeno per un attimo, cittadini del mondo.

We CAST – le attività

Attraverso un incontro al mese e un appuntamento laboratoriale abbiamo sviluppato un metodo comunicativo che utilizza il linguaggio visuale (immagine e soprattutto video) da sperimentare su svariati canali social in continua evoluzione dedicandoci in particolare a:

– Youtube, la forma dello storytelling.
– Instagram, l’impatto visuale.
– Tik Tok, la performance che lancia un messaggio.
– Rischi e opportunità dei social media
– Mettersi in mostra, una nuova forma di protagonismo?
– Come si auto-costruisce un set in pochi minuti, riciclando tutti i materiali!

Questi laboratori sono stati occasione di sperimentazione, montaggio, costruzione di un set, discussione dei contenuti e si sono conclusi con la realizzazione di piccoli video di vario tipo: narrazioni di progetti, buone pratiche, viaggi avventurosi, interviste finalizzate alla condivisione di esperienza di buone pratiche, il più possibile caratterizzati da qualche elemento creativo o addirittura performativo.

YouTube: la forma dello storytelling 

Una importante parte di progettazione e produzione di contenuti la abbiamo dedicata a YouTube, piattaforma video per eccellenza, sul quale è possibbile sperimentare forme differenti di linguaggio narrativo. Dopo una parte di approfondimento e studio abbiamo deciso di lavorare su video di media durata, circa 10-15 minuti, attraverso il quale ispirare con buone pratiche e stili di vita chi ci guarda. Inoltre, youtube consente agilmente di rivolgersi a target locali e internazionali, grazie alla facilità con cui si possono aggiungere ed editare sottotitoli, cosa che si è rivelata molto utile soprattutto rispetto alle interviste dei volontari globali. 

Abbiamo lavorato su tre filoni di video: stili di vita, viaggio & volontariato, saperi & sapori locali, con l’obiettivo di fare emergere un approcio al mondo sostenibile e rispettoso del pianeta e di chi lo abita, ma anche la volontà di ispirare a conoscere il mondo e le sue culture! 

Instagram: l’impatto visuale.

Instagram rappresenta oramai una delle piattaforme che attraggono non solo i giovani, in fuga da facebook che non ne rappresenta le esigenze, ma anche uno dei luoghi principali dove si è spostato l’advertizing online. Comprendere il linguaggio delle immagini è necessario, oggi che tutta la comunicazione passa attraverso la capacità di utilizzare il linguaggio visivo. E’ stato per noi importante discutere intorno a un modo sano di utilizzare in particolare questo social network, la cui architettura predilige un’ostentazione ossessiva della propria immagine personale e spinge a replicare stili di vita tutti uguali e corrispondenti a un immaginario preciso. Il corpo, le amicizie, le vacanze, la propria vita quotidiana, il cibo… tutto dev’essere bello, all’altezza di essere condiviso e di ricevere sempre più riconoscimenti in termini di like e reazioni. 

Per questo abbiamo deciso di lavorare anche intorno all’uso creativo di filtri, usando sia app che consentono di giocare con la propria immagine che sviluppando veri e propri filtri e caricandoli sul profilo della nostra pagina instagram, rendendoli utilizzabili anche da altr*.  

Inoltre, sempre ragionando nell’ottica di imparare a usare i social network, cosi da favorire un uso consapevole, ci siamo sperimentat* anche nella produzione di stickers, utilizzabili a differenza dei filtri anche su altre piattaforme come TikTok, facebook e Whatsapp, e abbiamo prodotto alcune GIF cosi da poter produrre storie o altri contenuti anche utilizzando dai loghi a messaggi positivi o immagini rappresentative del progetto anche nella pubblicazione live e non post prodotta. Vi diamo un assaggio del nostro lavoro qui 🙂

TikTok, la performance che lancia un messaggio

Non poteva certo mancare nella nostra ricerca l’ultimo arrivato, si fa per dire, tra i social network: infatti TikTok appena lanciato si è subito fatto strada conquistando un pubblico giovanissimo, attratto dalle forme di comunicazione legate al corpo e alla libera espressione attraverso il ballo, la voce, il doppiaggio, il remix, le illusioni… un’architettura fatta per far divertire e che, a differenza di Instagram e Facebook, chiama esplicitamente in campo le capacità creative. Su TikTok si racconta, si divulga, si prende parola, ci si diverte. Cosi abbiamo messo in campo un lavoro di studio sul video breve e irriverente, imparando a montare “in camera” come consentito dal social network stesso, nonchè una delle grandi innovazioni che sono poi infatti state riprodotte anche da Instagram che ha lanciato i “Reel”. 

Abbiamo scelto TikTok come luogo privilegiato in cui metterci in gioco con i nostri corpi.

@wikihostel hey people!! breaking news: new stickers available searching "wikihostel" pleas leave a comment if you like them!! #perte #magicchallenge #magictrick ♬ Get Up (feat Chamillionaire) - Ciara
@wikihostel Liber* di scegliere, liber* di vivere! WikiHostelFamily per #LOTTOMARZO, per un mondo queer, green, free! One People One World! #niunamenos ♬ Girls Just Wanna Have Fun - Cyndi Lauper

Questi laboratori sono stati occasione di sperimentazione, montaggio, costruzione di un set, discussione dei contenuti e si sono conclusi con la realizzazione di piccoli video di vario tipo: narrazioni di progetti, buone pratiche, viaggi avventurosi, interviste finalizzate alla condivisione di esperienza di buone pratiche, il più possibile caratterizzati da qualche elemento creativo o addirittura performativo.

We CAST – the social tube project

WeCAST è un progetto sovvenzioanto 
nell’ambito del Corpo Europeo di Solidarietà
agenzia Nazionale per i Giovani 
Convenzione N. 2020-1IT03-ESC31-018561

Il nostro progetto vuole ispirare i giovani di un territorio rurale dell’Italia Centrale:
attraverso la sperimentazione di diversi linguaggi comunicativi su più piattaforme e più lingue;
attraverso la partecipazione attiva sul proprio territorio a contatto con imprese sociali e culturali;
attraverso il tema del viaggio come veicolo di intercultura;
attraverso la promozione di stili di vita sostenibili e rispettosi dei territori.
Vogliamo comunicare, in un modo che possa essere adeguato alle potenzialità del nuovo ambiente informazionale
generato attraverso la rivoluzione digitale che negli ultimi 20 anni ha periodicamente e rapidamente trasformato i
paradigmi della comunicazione.
Usiamo la definizione “essere adeguato” perché contemporaneamente è necessario utilizzare questi mezzi con una
competenza che le giovanissime generazioni sembrano avere in maniera “innata” e d’altra parte bisogna farlo con la
consapevolezza dei rischi che questi mezzi comportano.
Per ricorrere soltanto agli esempi più evidenti e conosciuti: l’eccesso di fonti e di informazioni e la velocità con cui si
possono diffondere mette a rischio la credibilità delle stesse; la continua esibizione della vita personale rischia di
generare uno stress pesantissimo nei confronti di chi sta affrontando un percorso di
crescita che include sempre anche dei fallimenti. Eppure i giovanissimi hanno saputo dimostrare, ad esempio in
occasione dell’esplosione di Fridays For Future la loro capacità di utilizzare questi nuovi strumenti di visibilità anche per
porre in maniera fortissima tematiche di rilevanza sociale e ambientale.
Noi vogliamo riconoscere queste potenzialità e realizzare un laboratorio che ci conduca ad essere più capaci di
riconoscerel e di utilizzarle.
Oggi tutte le fotografie ci dicono che il video è la tipologia di contenuto più ricercata (In Italia il 92% degli utenti sui social
cerca contenuti video da fruire).
Di conseguenza i social più adatti alla circolazione del video emergono tra le fasce più giovani (come instagram e più
recentemente TIk Tok), ma tendono anche a sostituire i tradizionali canali per quanto riguarda l’informazione. Secondo
l’Ag Com già nel 2018 il 6% degli italiani si informava su instagram.
Secondo GlobalWebIndex nel 2018 YouTube era il tra i social network quello maggiormente diffuso, raggiungendo più
dell’80% della popolazione.
L’utilizzo del video può portare con sé una semplificazione del messaggio guadagnando però in attenzione ed eliminando
i filtri con la realtà, una cosa che in molti contesti consente di offrire una comunicazione eccezionale con pochi mezzi.
Anche la mediatizzazione continua però porta con sé effetti spiacevoli, come quello di essere sempre messi a confronto
con una realtà edulcorata, con dei modelli irraggiungibili (proprio perché virtuali ed impossibili nella realtà).
Per evitare queste trappole cercheremo un format adatto ad raccontare nel modo più genuino le contraddizioni del nostro
territorio e di altri, mettendo in luce le buone pratiche e le possibilità di contribuire a salvarlo e migliorare la vita di chi lo
abita, però senza nascondere la fatica, gli “sbattimenti” e forse anche qualche rimpianto. Anche perché il rimpianto di non
essere altrove è sempre un ottimo motore per organizzare un bel viaggio, ma la passione per quello che offre è sempre il
modo giusto di vivere un territorio.
Abbiamo intenzione di abbinare il linguaggio del video e il il fascino del viaggio come strumenti adeguati per diffondere la
consapevolezza tra i giovani che i territori non sono luoghi del consumo ma luoghi da vivere, anche incontrando le buone
pratiche che li attraversano
Il viaggio avventuroso raccontato attraverso i libri, ma anche il viaggio organizzato assieme alle strutture di volontariato
non sono esperienze “turistiche”, ma occasioni di conoscere il mondo e di essere temporaneamente cittadini dei posti che
si attraversano.